LE ORIGINI
Spinetoli, già vico romano , prende il nome dal suo castello fondato nel 484 a.c. e detto alla Spinetola per la grande quantità di rose spine che vi fiorivano. Ebbe origine durante l’invasione dei Pelasgi, popolo che Omero chiama ammirabile per l’alto gradi di civiltà raggiunto.
Spinetoli, distrutto ai tempi di Francesco Sforza, conserva tutt’ora l’aspetto di un vecchio castello con le sue mura di cinta, con le due arcate che servivano d’ingresso al paese.
A poche centinaia di metri dai resti del castello sorge il Santuario della Madonna delle Grazie, detto dell’Icona, le cui origini sono avvolte nella leggenda.
La tradizione popolare narra che verso il 1400 si trovò di passaggio a Spinetoli un pittore rimasto sconosciuto il quale, attratto dalla bellezza del luogo e probabilmente spinto da un’apparizione celeste, scelse un tufo di arenaria per raffigurarvi l’immagine della Madonna con in braccio il Bambino e ai lati immagini di Santi che furono poi identificati in Sa Francesco di Assisi e San Domenico di Guzman.
Nel giro di poco tempo l’immagine sacra cominciò ad essere oggetto di devozione da parte degli abitanti della zona e acquistò fama. Secondo la tradizione, dopo qualche tempo si verificò un evento miracoloso a cui è legata l’edificazione del Santuario: una pia cittadina , tale Signora Panichi, credette di udire una voce di donna che chiedeva riparo dalla pioggia. Si gridò così “al Miracolo”. Seguì una raccolta di fondi da parte della popolazione per la costruzione di un’edicola. Con il passare del tempo, crebbe l’affluenza di pellegrini . Fu così decisa, con il consenso del vescovo di Ascoli Piceno , Mosignor Pietro Paolo Lionardi , la costruzione di una chiesa che fu inaugurata l’8 settembre del 1763.
Nel corso del 1800 il Santuario acquisto sempre maggiore fama e sempre più numerosi vi accorsero i pellegrini che invocavano la protezione della miracolosa immagine.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, l’edificio del Santuario venne gravemente danneggiato da un terremoto e, a conflitto terminato, si decise di porre mano ad una radicale opera di ricostruzione che portò all’ampliamento del fabbricato, il rifacimento dell’intera facciata della chiesa e l’erezione di un campanile,
All’interno vennero realizzati un nuovo altare maggiore e due altari laterali dedicati a S. Antonio da Padova e a S. Lucia. Quanto all’antico affresco su tufo, oramai molto rovinato, esso venne trasferito nel 1953 con un procedimento chimico su un nuovo muro mobile posto sopra l’altare maggiore
I RETTORI
Fino ai primi del 1900, il Santuario venne gestito dal Parroco di Spinetoli. Successivamente, prima nel 1914 poi dal 1937, il rettorato venne affidato ai Frati Cappuccini. I frati che hanno svolto il loro servizioo al Santuario della Madonna di Spinetoli, furono:
- Frate Giuseppe da Grottazzolina dal 1914 al 1925
- Padre Luciano Frati da Ostravetere dal 1937 al 1945
- Padre Francesco Illuminati da Cupramarittina dal 1945 al 1946
- Padre Giovanni Desideri da Ascoli Piceno dal 1946 al 1951
- Padre Nazzareno Virgili da Treia dal 1952 al 1971
- Padre Antonino Franchi da Lisciano dal 1956 al 1963
- Padre Costantino Capitani da Cingoli dal 1963 al 1964
- Padre Bernardino Oro da Macerata dal 1964 al 1978
- Padre Gino Albertini da Ascoli Piceno dal 1978 al 2002
Con la scomparsa di Padre Gino Albertini, la guida del Santuario è tornata al Parroco di Spinetoli. Negli ultimi anni si sono succeduti:
- Don Francesco Fiore dal 2002 fino al 2011
- Don Bien Aime Rakotonjanahary dal 2011 fino al 2017
- Don Joseph Katembwe Kalubi, attuale Parroco della Parrocchia Santa Maria Assunta, dal 2017.